Truffa sui rifiuti: imprenditore casertano agli arresti domiciliari

Nella mattinata del 20 giugno, i militari della Compagnia dei Carabinieri di Maddaloni, all’esito di prolungata e complessa attività di indagine coordinata dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari nonché ad un decreto di sequestro preventivo per l’importo di 381.681,00 euro, provvedimenti emessi dall’ufficio GIP, nei confronti di Sorbo Luciano, nato a Santa Maria Capua Vetere il 01.05.1977 e residente a Casapulla, amministratore delegato della Esogest Ambiente nonché procuratore speciale di Gesia spa (capitale sociale pari a 2.179.000 euro), ditte specializzate nel settore dello smaltimento rifiuti, ritenuto responsabile del reato di truffa aggravata e falso.

Le risultanze finora raccolte hanno permesso di delineare le incolpazioni provvisorie in capo all’imprenditore Sorbo Luciano, la cui condotta criminosa si è estrinsecata nell’alterazione del sistema di pesatura degli automezzi che conferivano i rifiuti della categoria umido/organico, presso lo stabilimento Gesia di Pastorano, in modo tale da far apparire un quantitativo di rifiuti superiore rispetto a quello reale, inducendo in errore, circa i dati riportati nei formulari e nelle fatture, i Comuni di Vitulazio e Bellona che corrispondevano cosi, a favore della ditta, importi gonfiati.

In realtà le investigazioni, i cui risultati sono soltanto parziali, hanno consentito di svelare un collaudato sistema truffaldino mediante il quale il Sorbo è riuscito ad alterare sistematicamente i dati inerenti il peso rilevato dei camion che smaltivano i rifiuti organici, facendo in modo da far apparire che presso lo stabilimento della Gesia veniva smaltito un quantitativo di rifiuti ben superiore a quello effettivo, lucrando ingenti importi sulla differenza.

L’episodio di importante rilevanza investigativa, al fine di riscontrare in modo incontrovertibile il delitto di truffa, ha riguardato i verbali di contestazione emessi dal Comune di Vitulazio nell’ottobre 2014, i quali descrivono le operazioni compiute da personale della polizia locale, concernenti il controllo, avvenuti in vari giorni consecutivi, prima dello scarico presso la Gesia, degli automezzi addetti alla raccolta rifiuti.
In particolare, dalla verifica in questione emergeva che, nei giorni di verifica, il peso totale del mezzo registrato presso la ditta Gesia di Pastorano era pari al doppio di quello effettivo e tale marcata differenza di peso comprovava in modo inequivoco che la bilancia della ditta Gesia era stata alterata, al fine di attestare un peso di gran lunga superiore a quello effettivo, consentendo la contabilizzazione, a carico del comune di Vitulazio, di un quantitativo di rifiuti ben superiore a quello effettivamente ricevuto nell’impianto di Pastorano.

Si pensi che, a fronte di una media regionale di produzione dell’umido pari a 300 grammi per abitante al giorno, nell’anno 2014 la Gesia attestava che per il comune di Vitulazio i quantitativi di umido fossero di 500 grammi per abitante al giorno e per il comune di Bellona di 930 grammi al giorno. Contestualmente, è stato eseguito il sequestro preventivo delle somme di denaro nella disponibilità della società Gesia spa e dei beni di proprietà dell’indagato sino alla concorrenza dell’importo di euro 381.681,00, rapportato all’entità del danno arrecato ai Comuni di Vitulazio e Bellona.

Le indagini sono state condotte mediante dichiarazioni assunte da imprenditori del settore, acquisizione della documentazione riportanti le operazioni di pesatura e di pagamento degli enti comunali nonché per mezzo di una apposita consulenza tecnica.

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