Tutti i sindaci dell’area Nord in crisi politica. L’inverno nero delle fasce tricolori

MARANO. Diplomazie al lavoro per cercare di ricomporre la frattura? Per ora nessun contatto diretto tra il sindaco Angelo Liccardo e il gruppo di consiglieri di maggioranza che, in aperta polemica con il primo cittadino, ha abbandonato l’aula durante l’ultima seduta del civico consesso. Tentativi, nemmeno troppo pressanti, segnali sono stati lanciati in tal senso da importanti esponenti regionali e nazionali di Forza Italia, che auspicano o spingono per un incontro chiarificatore tra le parti. Quando si terrà? Difficile pronosticarlo. Forse tra qualche giorno, appena sarà sbollita la rabbia e la delusione dei contendenti in campo: Angelo Liccardo da un lato e Antonio Di Guida e i quattro consiglieri (Angela Di Guida, Salvatore De Stefano, Dino Pellecchia e Raffaele De Biase) dissidenti dall’altro. “Il mio senso di lealtà e responsabilità – spiega intanto Di Guida – l’ho dimostrato ampiamente in campagna elettorale: ho fatto importanti passi indietro, mi sono adoperato affinché vi fosse unità e non divisione e non ho mai lesinato energie per sostenere il candidato sindaco. Il mio gruppo non è a caccia di poltrone: chiediamo semplicemente maggiore collegialità nelle scelte. Ricomporre la frattura? Il pallino – aggiunge l’assessore provinciale forzista – è ora nelle mani di Liccardo”. Sull’altro versante, invece, il primo cittadino di Marano non si sbilancia: “Occorre riflettere – afferma Liccardo – Sono sereno, andrò avanti per la mia strada e se sarà necessario mi confronterò con tutte le forze che vogliono il bene della città”. Ipotesi larghe o mini intese all’orizzonte? L’eventualità, si sussurra in alcuni ambienti del centrodestra cittadino, non è da escludere a priori. E se così dovesse essere, sull’appoggio di quali consiglieri di minoranza potrà eventualmente contare Liccardo? Difficile che sia il Pd, che ha annunciato una mozione di sfiducia contro il primo cittadino. Ancor più improbabile che l’ancora di salvataggio venga lanciata dai consiglieri de l’Altra Marano, così come dagli ex Udc o Iacolariani, da sempre più orientati a stringere accordi col centrosinistra, anche se gli ultimi eventi (il ritrovato feeling di Casini e Berlusconi) potrebbero in qualche modo far riconsiderare la questione. Chi sarebbe disponibile, insomma? Molto probabilmente coloro che, già da qualche giorno, ovvero all’indomani dello scoppio della crisi politica, bazzicano con insistenza tra le stanze del palazzo municipale.

MUGNANO. Situazione incandescente anche a Mugnano dove il Sindaco Porcelli ha convocato una conferenza stampa dopo essersi detto pronto alle dimissioni. La faida interna è tra IDV e UDC per incarichi e poltrone ed in queste ore oltre alle bordate delle opposizioni sono arrivate anche le prese di posizione del Vice Sindaco Micillo “pronto a rimettere le deleghe e indignato per i doppiogiochisti” oltre che il richiamo alla serietà del gruppo di Del Core pronto a vigilare “sulle soluzioni proposte perché nessuno può far vivere un’amministrazione nell’incertezza” e punta il dito contro le “velleità personali di alcuni”

MELITO.  E’ da settimane ormai che si vocifera l’azzeramento di giunta a Melito. I sette tecnici dovrebbero di fatto fare spazio ai politici. Un avvicendamento più volte sollecitato da gran parte della maggioranza che sostiene il sindaco. Le beghe al suo interno, difatti, ancora non si sono placate e Carpentieri prende tempo. Dal momento del suo insediamento, il primo cittadino ha dovuto fare i conti con comunicati, manifesti e ipotesi di sfiducia soprattutto da parte del suo partito, il Pd, che reclama a gran voce una giunta strettamente politica, a fronte del risultato elettorale ottenuto. Intanto oggi pomeriggio, per le 17, è prevista una seduta di consiglio comunale

VILLARICCA. La crisi iniziata con la richiesta di dimissioni dell’assessore Cacciapuoti sembra essere giunta al termine con il Sindaco Gaudieri che ha ribadito la sua volontà di non cambiare nessuno dei suoi assessori. “L’unico avvicendamento sarà quello Molino – Mastrantuono che è frutto di una decisione del loro gruppo e non mia” ha spiegato il primo cittadino. Non è chiaro però se questa posizione riuscirà a sedare gli animi di chi in maggioranza vuole ridefinire ruoli e responsabilità.

 

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