Uccise la fidanzata in tangenziale contromano, dimezzata la condanna del deejay Mormile

Non fu un omicidio volontario, figlio di un’azione cosciente, magari all’insegna del senso di sfida. Non fu un gesto voluto e organizzato in modo doloso, ma un episodio figlio di negligenza, imperizia.

Questo è quello che emerge dalla sentenza di Appello a carico di Nello Mormile, il dj colpevole della corsa forsennata in controsenso all’altezza della  tangenziale di Agnano. In primo grado Mormile era stato condannato a venti anni di reclusione, oggi invece la condanna viene revisionata per essere poi dimezzata a dieci anni e due mesi. Difeso dai penalisti Stefano Mormone e Gaetano Porto, Mormile – come riporta Il Mattino – afferma sempre di non sapere cosa sia successo l’estate di tre anni, quando compì il folle gesto che porto alla morte della sua ragazza Livia Barbato e di Aniello Miranda, una povera vittima che guidava nel verso giusto.

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