Sono stati condannati in via definitiva gli autori della morte dell’agente Pasquale Apicella, speronato e ucciso mentre provava a bloccarli dopo che avevano svaligiato un bancomat e fatto altre razzie.
Igor e Abram Adzovic sono stati condannati a 14 anni di reclusione ciascuno, mentre Fabricio Adzovic, il conducente del veicolo rubato che speronò l’auto dove c’era Apicella, dovrà trascorrere 22 anni in carcere.
Poliziotto ucciso a Napoli: la dinamica
Era la notte del 27 aprile del 2020 quando si verificò il drammatico episodio. Mentre in tutto il paese si era nel pieno dell’emergenza covid, l’agente Apicella, in servizio presso il commissariato di Secondigliano e in pattuglia col collega, si unì in supporto ad altre volanti che stavano inseguendo una banda dopo un tentativo di furto in una banca.
I tre rapinatori, dopo aver messo a segno il loro raid, stavano sfrecciando a velocità folle lungo via Calata Capodichino, quando la pattuglia sbarrò loro la strada. “Lino” – così come lo chiamavano i tanti amici – morì sul colpo, il collega rimase ferito.
A più di tre anni da quel giorno, il processo si è concluso. In aula, la famiglia di Pasquale Apicella è stata rappresentata dal noto avvocato penalista, Gennaro Razzino, che ha lottato per ottenere giustizia per l’eroico agente.