Da Giugliano alla Casa Bianca. L’ex pm Raffaele Cantone, ora a capo dell’Autorità Nazionale Anticorruzione, pochi giorni fa ha accompagnato il premier Matteo Renzi alla visita ufficiale da Barack Obama che si avvia alla fine del suo secondo ed ultimo mandato come presidente degli Usa. Cantone faceva parte della delegazione delle eccellenze italiane: con lui, tra gli altri anche i due premi oscar Paolo Sorrentino e Roberto Benigni, il sindaco di Lampedusa Giusy Nicolini e la campionessa paralimpica Bebe Vio.
Il presidente dell’Anac, di ritorno da quel viaggio, ha raccontato poi l’esperienza attraverso un’intervista a La Repubblica. “Un’avventura che ancora adesso mi sembra un sogno. Ricevere un cartoncino dal presidente degli Stati Uniti con la sua firma, stringergli la mano e parlargli, cenare alla Casa Bianca, sentire dalle sue parole la considerazione che c’è per il nostro Paese… Sì, sono stati due giorni imprevedibili e indimenticabili”, ha raccontato Cantone.
Cos’ha provato quando ha letto l’invito? Gli chiede la giornalista di Repubblica. “Posso confessarglielo? Un brivido di paura, perché c’era scritto che era obbligatorio indossare lo smoking alla cena, un abito che normalmente non utilizzo e che non avevo. Era venerdì sera e lunedì mattina dovevo partire. Panico. Mi ha salvato il mio negozio di Grumo Nevano dove compro gli abiti. Hanno fatto un miracolo, ne hanno recuperato uno per la mia taglia, qualche correzione e sabato era pronto, farfallino e gemelli compresi.”
“Un’emozione grande entrare in quel palazzo, – continua Cantone nell’intervista – fermarsi davanti al presidente, stringergli la mano, parlargli. Renzi gli ha spiegato chi ero e cosa stavo facendo. Obama si è congratulato con me e ha detto che l’Italia realizza molte cose serie contro la corruzione. Agnese ha parlato con Michelle e da lei mi sono venute parole di incoraggiamento. La cena era nei giardini, un patio stupendo, e abbiamo visitato il famoso orto di Michelle”.