Un incredibile ritrovamento conferma un’antica leggenda di Napoli

Un ritrovamento incredibile che può confermare una delle più incredibili leggende della città di Napoli: negli scavi della  Galleria Borbonica trovati denti aguzzi ed un teschio che appartenevano ad un coccodrillo come spiega a Il Mattino il direttore Gianluca Minin: “Ho subito pensato che fossero i resti di un coccodrillo. Anche se il ritrovamento è avvenuto nelle viscere di Pizzofalcone, la mente è immediatamente volata alla leggenda del mostro del Maschio Angioino che divorava i prigionieri. Però ho resistito alla tentazione della rivelazione immediata del ritrovamento”

La scoperta risale a 40 giorni a per le verifiche della datazione fatta al Carbonio 14 e le ossa risalgono al periodo compreso tra il 1643 ed il 1666, sono state poi affidate ai professori Sardella e Iurino de La Sapienza che hanno confermato: sono i resti di un coccodrillo del Nilo, un animale che supera i 2 metri di lunghezza e che si narra, si trovasse nel fossato del Maschio Angioino insieme ad altri “colleghi” che avevano il compito di cibarsi dei detenuti.

La leggenda va confermata in toto, ma i resti che confermano la presenza effettiva dei coccodrilli del Nilo sul suolo partenopeo, sono di importantissimo valore storico e sociale.

 

 

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