Tra le tante chiacchiere e i tanti distinguo é appena uscito l’unico dato vero e ufficiale al quale tutto dovrebbero attenersi: il report settimanale del Ministero della Salute a cura del dipartimento di prevenzione. A comunicarlo in un video Gianni Rezza dirigente del dicastero retto da Roberto Speranza.
L’appello è chiaro si chiede alle persone di “non uscire di casa” se non per reale necessità e si raccomanda estrema prudenza.
Le parole sono quanto mai dure: “È fondamentale che la popolazione rimanga a casa quando possibile e riduca tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie. Si ricorda che è obbligatorio adottare comportamenti individuali rigorosi e rispettare le misure igienico-sanitarie predisposte relative a distanziamento e uso corretto delle mascherine.”
Per quanto riguarda la scuola e il suo funzionamento il Ministero individua elevate pericolosità in particolare negli assembramenti all’entrata ed alla uscita da scuola: “È tuttavia chiaro che le attività extra e peri-scolastiche possono costituire un innesco di catene di trasmissione laddove non vengano rispettate le misure di prevenzione previste.”
Un allarme chiaro insomma a fronte di numeri che non fanno ben sperare: in Lombardia in una settimana i ricoveri in terapia intensiva sono passati da 100 a 200 e in Italia “Si continua a osservare un forte incremento dei casi che porta l’incidenza cumulativa (dati flusso ISS) negli ultimi 14 gg a 146,18 per 100.000 abitanti (periodo 5/10-18/10) (vs di 75 per 100.000 abitanti nel periodo 28/9-11/10). Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è passato da 15.189 (periodo 28/9-11/10) a 27.114 (periodo 5/10-18/10).”