È da oltre un mese che la campagna vaccinale di Giugliano suscita non poca indignazione. Attese infinite, assembramenti e un unico centro vaccinale, quello a via Basile, a disposizione della cittadinanza. Per di più, la piattaforma di prenotazione accavalla gli appuntamenti e crea ulteriori disagi.
In diretta a Campania Oggi, la trasmissione in onda su Tele Club Italia, sono intervenuti l’assessore ai rapporti con l’ASL, Pietro Di Girolamo, e il consigliere di minoranza Luigi Sequino.
“Sto da stamattina qui al centro vaccinale per cercare di risolvere le problematiche. L’errore è che vengono convocate 50 persone per fascia oraria, e i soggetti vengono qui con anticipo. Ne risulta un accavallamento e si crea confusione”, afferma l’assessore Di Girolamo. “Sto cercando di dire al responsabile del presidio di risolvere il problema facendo una pre-selezione all’esterno, in modo da evitare l’assembramento”, ha spiegato.
La proposta della minoranza
“Non capisco la presenza delle figure istituzionali lì al centro. Noi dobbiamo avere una comunicazione diretta coi vertici dell’ASL”. Così ha commentato il consigliere Sequino, che in diretta ha riportato la proposta avanzata dalla minoranza per risolvere il problema. “La settimana scorsa, avendo evidenziato una sorta di blackout nella comunicazione istituzionale tra gli enti, ho proposto di ampliare il tavolo di comunicazione tra le varie istituzioni comunali“, ha affermato Sequino.
“È vero che la responsabilità è dell’ASL, ma è l’amministrazione che stabilisce le modalità di somministrazione dei vaccini. Ciò a cui stiamo assistendo non è una situazione degna della terza città della Campania”.
Di Girolamo, in risposta, ha ricordato le varie concessioni fatte mesi fa dall’amministrazione. “Abbiamo dato disponibilità all’ASL della palestra del VI Circolo Didattico, del IV Circolo e del palazzetto dello sport a Casacelle. Il problema è che l’ASL non ha ancora aperto altri centri. Si sono anche già fatti i controlli con l’ufficio tecnico, che ha dato il via libera”, ha dichiarato l’assessore.
Campagna vaccinale a Villaricca
Situazione diversa è quella di Villaricca, dove la campagna vaccinale è stata organizzata nel migliore dei modi. “Sono stati molto celeri e precisi”, commentano i cittadini. Eppure l’ASL è la stessa.
“C’è un dato oggettivo quale il numero di utenti, nettamente diverso. Avendo la prontezza dei numeri, avremmo dovuto predisporre un ordine diverso a monte, prima che la campagna vaccinale iniziasse”, ha aggiunto il consigliere di minoranza. “Per quale motivo l’ASL non ha dato seguito alla disponibilità data dal Comune? Noi abbiamo cittadini che da Licola, Varcaturo e Casacelle si spostano per venire in centro a vaccinarsi”, ha ricordato Sequino.
La risposta dell’amministrazione
“I punti vaccinali inizialmente erano solo 3 per l’ASL Napoli Nord, perché si tratta di un vaccino nuovo e non sapevamo bene la reazione che poteva causare nei soggetti vaccinati. Per questo i centri sono stati posti vicino alle strutture ospedaliere”, ha spiegano l’assessore Di Girolamo. “Bisogna poi specificare che non abbiamo quantità industriali di dosi. Se apriamo cento punti, ma non possiamo garantire le seconde dosi ai cittadini, sprechiamo solo risorse”, ha poi sottolineato, aggiungendo: “Io come assessore che come medico ho fatto già diversi tavoli tecnici con l’ASL, il problema è che l’organizzazione deve pervenire dalla Regione e dall’ASL”.
Stoppare la campagna vaccinale
Persone che attendono fuori al freddo, anziani costretti a restare per ore in piedi in attesa del loro turno. Come soluzione al disagio crescente, il sindaco Pirozzi ha dichiarato di voler fermare la campagna vaccinale. “La situazione è la stessa e persiste ormai da settimane. Non si può sospendere la campagna perché ci sono persone alle quali a breve deve essere somministrata la seconda dose”, ribatte il consigliere Sequino.
“È vero – ha aggiunto Di Girolamo – che il sindaco ha detto tassativamente che se non si prendono dei provvedimenti, cercando di trovare un’alternativa al problema degli assembramenti, chiuderà il centro. Ma è stato un modo per dire che in queste condizioni non si può andare avanti”.