In Italia sono tre i casi accertati di vaiolo da scimmie. I due nuovi malati non sono collegati al primo contagiato – oggi in isolamento allo Spallanzani – anche se il “paziente 0” ed un altro sono stati entrambi recentemente alle Canarie. Il terzo è stato invece a Vienna.
Vaiolo delle scimmie
Le loro condizioni non destano preoccupazioni. Solo uno di loro ha avuto sintomi febbrili mentre gli altri eruzioni cutanee e ingrossamento delle ghiandole. Intanto, l’Istituto superiore di sanità ha costituito una task force composta da esperti del settore e ha contratto le reti sentinella dei centri per le infezioni sessualmente trasmesse “al fine di monitorare continuamente la situazione nazionale”, fa sapere in una nota.
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Ma che cosa si fa finora del vaiolo delle scimmie? Proviamo un attimo a fare chiarezza e a capire anche la sintomatologia dell’infezione. Essa è una zoonosi silvestre – ovvero una malattia riguardante gli animali selvatici – con infezioni umane accidentali, che di solito si verificano in alcune zone dell’Africa centrale e occidentale.
Come ci si contagia?
La malattia non è molto contagiosa tra gli uomini. Si trasmette attraverso l’esposizione alle goccioline esalate e dal contatto con lesioni cutanee infette o materiali contaminati.
I sintomi più comuni sono febbre, mal di testa, dolori muscolari e eruzioni cutanee. Possono essere lievi o gravi e le lesioni possono essere molto dolorose. Ma dipende dai casi, A spiegarlo è l’Oms, a fronte di vari casi segnalati in Europa, Stati Uniti e tre casi in Italia.
Quanto dura il periodo di incubazione
Il periodo di incubazione del vaiolo delle scimmie può durare dai 6 ai 13 giorni, ma può variare da 5 a 21 giorni. Il serbatoio dell’animale rimane sconosciuto, anche se è probabile che sia tra i roditori. Il contatto con animali vivi e morti attraverso la caccia e il consumo di selvaggina o carne di arbusti sono noti fattori di rischio.
Vaccino
Italia la vaccinazione anti vaiolo è stata abolita nel 1981. Secondo l’Ecdc, il vaccino contro il vaiolo classico è efficace anche contro il Monkeypox (cioè il vaiolo delle scimmie) quindi chi è vaccinato è molto più protetto.
“Se nel paese sono disponibili vaccini contro il vaiolo, la vaccinazione dei contatti stretti ad alto rischio” di soggetti infettati dal virus del vaiolo delle scimmie “dovrebbe essere presa in considerazione dopo una valutazione del rapporto rischio-beneficio” spiegano dall’Ecdc.
Mortalità
In Africa il vaiolo delle scimmie è fatale in circa il 10% delle persone che contraggono la malattia. La mortalità per il vaiolo umano era di circa il 30% dei casi prima cha la malattia fosse eradicata.
Cosa fare?
“Assolutamente no panico, ma massima attenzione”, la microbologa Maria Rita Gismondo invita a mantenere la calma, agendo però rapidamente.
“Per ora si tratta di casi isolati – commenta all’Adnkronos Salute la direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica, virologia e diagnostica delle bioemergenze dell’ospedale Sacco di Milano – Quindi sono casi che si possono assolutamente circoscrivere, visto che vengono correttamente segnalati. Possono e devono essere circoscritti ora”, esorta l’esperta.