Valerio Scanu: età, fidanzato, Sanremo e Amici, padre morto di Covid

Valerio Scanu è un cantante e personaggio televisivo italiano. Scopriamo alcune curiosità su di lui.

Valerio Scanu: età

Il cantante è nato a La Maddalena, in provincia di Sassari, in Sardegna, il 10 aprire 1990. Ha dunque 31 anni ed è del segno dell’Ariete.

Fidanzato

Valerio Scanu è un ragazzo morto riservato. Nel corso degli anni si è anche parlato della presunta omosessualità del cantante, anche se lui non ha mai amato parlare di questo argomento, né confermando né smentendo la notizia.

Sulla sua vita amorosa quindi si sa ben poco, anche se un po’ di tempo fa il cantante sardo confessò a Diva e Donna di essere fidanzato e soprattutto felice. “Sono fidanzato e sereno già da un paio d’anni. Ma questo, sul tema, è tutto. Da me non avrete mai né un nome né un outing, come fosse l’unica cosa che interessa”.

Sanremo e Amici

Tra il 2008 e il 2009, partecipa all’ottava edizione del talent show Amici di Maria De Filippi dove si è classificato secondo, firmando un contratto con l’etichetta discografica EMI Music, conclusosi nel 2013, per poi passare alla NatyLoveYou, del cui marchio è titolare.

Nel corso della sua carriera ha partecipato due volte al Festival di Sanremo: nel 2010, vincendo con il brano Per tutte le volte che…, e nel 2016, con Finalmente piove.

Padre morto di Covid

L’anno scorso Valerio Scanu è stato colpito da un grave lutto. Il Coronavirus ha portato via suo padre, poco prima di Natale.

“Prima di finire in ospedale, a novembre, mio padre, che era andato in pensione da un anno, fece l’albero di Natale. Tutti i giorni che è stato in ospedale c’era questo albero con un angelo sopra. Ho detto ‘vediamo se accade il miracolo’, invece non è accaduto nessun miracolo”, ha raccontato Scanu a Today.

“Il problema è che oggi la gente ancora non ha capito e continua a fare le stronzate. E questa è una cosa che mi manda in bestia. Con la vita delle persone non si gioca – ha proseguito il cantante -. Ho sentito di gente con polmonite bilaterale interstiziale, diagnosticata dentro un ospedale, dire che la polmonite gli è venuta perché gli hanno fatto un prelievo. Lo so io tutto quello che ho passato l’anno scorso: ricevere le chiamate dei medici, ogni giorno, per gli aggiornamenti. La sera che è morto mio padre mi hanno chiamato a mezzanotte e quaranta, io ero a Roma, mi sono riaddormentato, mi sono svegliato alle sette e mezza e ho detto ‘come faccio adesso?’. Ho informato io la mia famiglia”.

 

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