Una banda sgominata dai carabinieri che vendevano appartamenti in realtà di proprietà di altre persone. Le indagini stanno continuando ma la conclusione delle indagini preliminari hanno portato alla luce i nomi di Luigi Caragallo e Domenico Basile, di Giugliano, che per il luogotenente Mancusi sarebbero i capi promotori della truffa, entrambi pregiudicai, Angelina Saracino, sempre di Giugliano, Emmanuele Caragallo, di Villaricca e Luca Fernandez, arzanese, tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata alla truffa, falso e sostituzione di persona. Ognuno di loro aveva compiti e ricavi diversi, difatti si è arrivati anche ad altre 6 persone che hanno avuto un ruolo marginale della vicenda, sono Enrico Ottaviano, Maria Luisa e Rosario Cangemi, Vincenzo Castellone, Adriana Marchionne e Dario Ciccarelli, tutti napoletani.
I primi 5 nominativi erano i promotori e coordinavano la vendita di un appartamento napoletano di Via Partenope con documenti falsi e falsa procura, dopo un sopralluogo nella casa per convincere l’acquirente di stato di salute dell’appartamento e bontà del prezzo, infatti la cessione è stata effettuata per soli 670mila euro, cifra inferiore al mercato, mentre il secondo appartamento è stato venduto dal parco Alborino, sui Camaldoli, sempre grazie ad una falsa identità, una falsa procura e dopo la supervisione per convincere l’acquirente.
Per il momento sono dunque due i casi ma le indagini stanno continuando perché gli inquirenti non escludono l’interessamento di altre zone della Campania da parte di questa banda che aveva un’organizzazione capillare: i compratori si trovavano davanti carte “griffate” della Fineco e di Che Banca, frutto di conti correnti intestati a titolari ignari, con documentazioni e sottoscrizioni false rilasciate dai comuni di appartenenza e riuscivano a riciclare tutti i profitti caricando e scaricando carte di prelievo e di pagamento elettronico Cartalis, che ora sono state però bloccate dall’attività investigativa.