Zecca “clandestina” a Napoli, banconote false commercializzate in Europa: oltre 60 arresti

Milioni di banconote false vendute e immesse in circolazione non solo sul territorio italiano, ma anche in quello greco e francese. Un giro d’affari da sei milioni di euro. A produrre i soldi una “zecca parallela” con base logistica al Rione Mercato, a Napoli.

Zecca “clandestina” a Napoli, banconote false commercializzate in Europa: oltre 60 arresti

È quanto emerge dal maxi blitz eseguito questa mattina dai Carabinieri che ha portato all’arresto di 62 persone (48 in cella e 14 ai domiciliari) e a un divieto di dimora. Gli indagati, tra i vari reati, avrebbero agevolato il clan camorristico “Mazzarella”.

A coordinare l’operazione è stata la Procura di Napoli mentre a condurla è stata la DDA. Gli incontri, secondo le indagini, avvenivano in un basso del mercato pendino.

Le banconote, di altissima qualità e quasi confondibili con quelle originali, dopo essere state prodotte, venivano commercializzate in un negozio di generi alimentari, in un bar e in una congrega religiosa (un circoletto ricreativo).

La cartamoneta era prodotta da un gruppo altamente specializzato nella riproduzione del falso e quindi anche nella commercializzazione. Ciascuno, poi, aveva dei ruoli: c’era il “capo/promotore”, gli “organizzatori”, i “custodi”, i “corrieri”, le “vedette” e finanche “addetto alle pulizie del basso terraneo”.

Il costo

Il costo di ciascuna variava a seconda del taglio, basti pensare che una banconota da 100 euro – tra l’altro, definita dai sodali “del vecchio tipo” o “del nuovo tipo”, a seconda della serie – veniva venduta agli acquirenti anche 10 euro. 

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