Venezia, costringono pescatore a guardarli mentre fanno sesso e poi chiedono soldi

Prima hanno fatto sesso in auto a pochi passi da un uomo che stava pescando lì vicino. Poi lo hanno invitato a guardare, nonostante il suo rifiuto. Infine lo hanno minacciato, chiedendogli di pagare una sorta di biglietto per lo spettacolo goduto.

Sul capo di Ivano Casalgrande (50 anni) Cussadie’ Pepita (50 anni) ora pende l’accusa di estorsione. Oggi i carabinieri hanno notificato ad entrambi l’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari. Una decisione presa dal Gip del Tribunale di Venezia dopo le richieste avanzate dalla Procura della Repubblica veneziana.

I fatti sono chiari agli inquirenti, che non hanno esitato a indagare sui focosi amanti. I quali si erano appartati all’idrobia di Mira, quando hanno iniziato ad avere un rapporto sessuale in auto. Lì vicino c’era un pescatore, intento a gettare la canna in acqua in attesa che qualche pesce abboccasse. Ma qualcosa è andato storto.

 I due 50enni hanno cercato di coinvolgere il povero pescatore, poi lo hanno inseguito per ottenere soldi per lo spettacolo sessuale a cui avrebbe partecipato. Alla fine, l’uomo si è visto costretto a consegnare 40 euro. Una somma che non ha soddisfatto la sete si denaro della coppia, che ha imposto al malcapitato di andare al bancomat per prelevare altri soldi.
Purtroppo per loro, il conto del pescatore era in rosso. Si sono fermati? Neppure per sogno. I due 50enni hanno minacciato l’uomo di dire tutto ai familiari se questi non si fosse ripresentato la sera stessa ad un appuntamento per la consegna dei soldi. Appuntamento che l’uomo ha accettato, ma ha portato con sé i carabinieri e i due amanti-estorsori sono finini in manette.

 

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