A incastrarlo un dettaglio. Apparentemente innocuo, ma decisivo. Le impronte lasciate sullo scotch usato per imbavagliare Sisina, la 90enne uccisa nella sua casa a Villaricca. Non immaginava di averle lasciate lì, in quella casa apparentemente intatta e senza segni di effrazione. Eppure il raffronto tra quelle impronte e le sue hanno permesso di arrestare dopo nove mesi Agheniei Iurie, 21enne moldavo accusato dell’efferato delitto di Teresa Castellone.
Il ragazzo si trovava in un noto bar di Baia Domizia. Stava lavorando lì. I poliziotti sono entrati nel locale per un semplice controllo, ma la paura ha giocato un brutto scherzo al 21enne. Alla vista degli agenti, ha mostrato segni di nervosismo e ha provato a darsi alla fuga. A quel punto è stato bloccato e portato in commissariato. Nessuno si aspettava che di fronte ci fosse il killer della 90enne. Ma la prova del DNA non ha lasciato dubbi.
Il caso, però, non è chiuso. Il moldavo avrebbe agito insieme ad altri due complici. E sulle loro tracce ci sono adesso i militari dell’Arma guidati dal capitano Antonio De Lise. La Procura spera che il 21enne decida di aprire la bocca e svelare l’identità dei suoi collaboratori per fare luce su quel terribile delitto in cui trovò la morte la 90enne, imbavagliata con lo scotch e probabilmente morta per asfissia prima che potesse rivelare ai suoi aguzzini il luogo dove nascondeva i soldi e i gioielli.