Villaricca, racket su acquisto e lavori edili. Cassazione annulla ordinanza per i vertici del clan

La Cassazione ha annullato l’ordinanza contro i vertici del clan Ferrara-Cacciapuoti di Villaricca. La seconda sezione della Suprema Corte ha rinviato infatti per un nuovo esame il provvedimento a carico di Domenico “Mimì ‘o muccuso” Ferrara, Francesco “Francolone” Ferrara, Luigi Cacciapuoti, Giulio D’Altrui e Giuseppe Ruocco.

Villaricca, racket su acquisto e lavori in un palazzo. Cassazione annulla ordinanza per i vertici del clan

Erano finiti in carcere per l’estorsione in una compravendita del 2022 di un immobile allo stato grezzo in Corso Italia a Villaricca: 50mila euro di pizzo al venditore e ditte per i lavori imposte dal clan all’acquirente.

Quest’ultimo però ha denunciato il racket facendo scattare il blitz. “Della mia famiglia non devi parlare altrimenti ti sparo in faccia”, sarebbero le minacce ricevute dalla vittima. Ora Mimì Ferrara, Francolone Ferrara e Gigi Cacciapuoti (preso dopo una latitanza in una villa a Varcaturo nell’agosto scorso) restano però detenuti per altro.

Nel collegio difensivo gli avvocati Luigi Poziello, Antonio Briganti, Raffaele Chiummariello, Emilio Martino, Michele Liguori, Antimo D’Alterio e Carmela Maisto.

Clan ancora attivo

Il clan “bicefalo” di Villaricca è stato duramente colpito negli ultimi anni da diversi sequestri e blitz come quello scattato nel giugno 2023. La pressione degli esattori della camorra a Villaricca però non si sarebbe fermata come dimostrano gli arresti per estorsione a distributori di carburante e hotel eseguiti tra gennaio e marzo 2024.

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