Violenza nel Napoletano, 15enne pestato a sangue per un posto auto: grave in ospedale

Preso a stampellate e pestato a sangue per un posto auto. E’ l’assurda vicenda di cui è stato vittima Mattia, un ragazzo di 15 anni di Pozzuoli, ora ricoverato all’ospedale Santa Maria delle Grazie con le gravi ferite riportate. L’inaudita violenza si è consumata a Monte di Procida.

Monte di Procida, 15enne pestato a sangue per un posto auto

«Non avevo mai incontrato tanta violenza in vita mia – ha dichiarato il giovane a Il Mattino -. Ora che l’ho subita su di me, ora che sono in ospedale con volto e braccia fracassati, penso che la violenza è sempre rafforzata dall’indifferenza di chi assiste in modo passivo. Penso agli adulti che potevano intervenire per aiutarmi e non lo hanno fatto. Penso che solo una persona, il papà della mia amica, è riuscita a impedire che quel mostro mi ammazzasse a colpi di spranga».

La vicenda risale al 21 sera. Martedì il 15enne, studente dello Scientifico, era a casa di un’amica, assieme ad altri ragazzi della sua età per trascorrere momenti in compagnia. Dal terrazzo sentono le urla di un energumeno, che si lamenta perché il suo posto auto – quello riservato ai disabili – è stato occupato. Il quindicenne arriva in strada accanto a un amico, chiede scusa, sa di aver sbagliato. Ma non immagina cosa dovrà subire.

Un uomo in stampelle comincia ad accanirsi contro di lui. Il 15enne prova a placare la furia dell’aggressore, chiede scusa, prova a schivare i colpi. Ma non c’è niente da fare. Sul posto, accanto al presunto disabile, altri adulti, tra cui una donna che incita violenza contro un quindicenne indifeso. Quando la furia cieca sul ragazzino si placa, la vittima riporta uno zigomo e le braccia fracassate.

Provvidenziale l’intervento del padre dell’amica di Mattia, che riesce a fare da scudo impedendo all’aggressore di infierire sul giovane indifeso. La vicenda è finita in una denuncia firmata dall’avvocato Gaspare Lo Schiavo, penalista che assiste la famiglia del ragazzino picchiato. I carabinieri hanno identificato l’aggressore, ora si attendono le conclusioni investigative. Spiega Lucia, madre di Mattia: «Mio figlio è vivo per miracolo, potevano ucciderlo per un parcheggio errato».

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