Il ragionamento del gip del Tribunale di Firenze è fin troppo chiaro. “Vivono a Napoli, città ad alto tasso criminale, città ad alta densità criminale, dove i controlli di polizia sono saltuari e non sono idonei ad evitare il pericolo di evasione”.
Una storia incredibile quella riportata da Il Mattino. Perché questi discorsi non arrivano da qualche bizzarro personaggio che si cimenta nei soliti luoghi comuni su Napoli, ma da un giudice del Tribunale di Firenze.
Parole messe nero su bianco per negare gli arresti domiciliari a tre cittadini dello Sri Lanka residenti nel centro storico di Napoli e macchiatisi di ricettazione nel capoluogo toscano.

Avrebbero provato a ricettare carte di credito e carte di identità per acquistare due telefonini di ultima generazione, con un giochetto abbastanza semplice: avrebbero cambiato documenti tra il primo e il secondo acquisto per cercare di portare a casa un telefonino migliore.
Una storia anche ordinaria che sale però agli onori della cronaca per le motivazioni addotte dal giudice. Se fossero vissuti in un’altra città magari quei tre criminali a basso profilo avrebbero potuto beneficiare dei domiciliari.