Il Washington Post, uno dei principali quotidiani degli Stati Uniti, ha recentemente pubblicato un approfondito reportage sui Campi Flegrei descrivendola come uno dei vulcani più pericolosi d’Europa. Gli autori, Anthony Faiola e Stefano Petrelli, hanno esaminato la situazione attuale, segnata da un aumento delle scosse sismiche, prove di evacuazione problematiche e una gestione del rischio che, secondo gli esperti intervistati, non è adeguata all’entità della minaccia.
Una caldera abitata da quasi mezzo milione di persone
Il reportage evidenzia come i Campi Flegrei siano una delle aree vulcaniche più densamente popolate al mondo, con circa 485.000 persone che vivono nella zona di pericolo designata. Questo fatto, unito alla crescente attività sismica e ai segni di sollevamento del terreno, rappresenta un rischio potenziale enorme per l’area metropolitana di Napoli.
Nonostante i segnali preoccupanti, il rischio di un disastro vulcanico sembra non essere preso abbastanza sul serio dalle istituzioni locali e nazionali. Giuseppe Mastrolorenzo, primo ricercatore dell’Osservatorio Vesuviano, ha espresso forte preoccupazione per la possibilità di un’eruzione che potrebbe verificarsi con solo poche ore di preavviso. Mastrolorenzo critica l’attuale gestione del rischio, accusando le autorità di minimizzare la gravità della situazione.
Evacuazioni caotiche e una popolazione vulnerabile
Il reportage del Washington Post descrive anche le difficoltà incontrate durante le recenti evacuazioni, con cittadini rimasti bloccati nel traffico o costretti a fuggire a piedi. Questo evidenzia la vulnerabilità della popolazione locale di fronte a un possibile evento catastrofico.
Mentre non ci sono indicazioni immediate di un’eruzione imminente, gli esperti avvertono che i segnali sono comunque preoccupanti. Giovanni Chiodini, ex responsabile della sorveglianza geochimica dell’area, sottolinea che il vulcano sta diventando sempre più pericoloso, nonostante il magma non stia attualmente risalendo. Secondo Chiodini, se un vulcano in una regione remota come l’Antartide mostrasse segni simili, sarebbe considerato un chiaro avviso di una possibile eruzione.
Il reportage del Washington Post dipinge un quadro inquietante della situazione ai Campi Flegrei, sottolineando la necessità di una maggiore attenzione e preparazione da parte delle autorità. Con quasi mezzo milione di persone potenzialmente a rischio, l’area flegrea richiede interventi urgenti per prevenire quello che potrebbe essere uno dei disastri naturali più devastanti nella storia moderna d’Europa.