Zara chiude oltre 1200 negozi e punta tutto sull’online

Zara chiuderà 1200 negozi in tutto il mondo, puntando a incrementare le vendite online. La spagnola Inditex, proprietaria dei marchi Zara, Bershka, Pull & Bear e Massimo Dutti assorbirà tra i 1000 e i 1200 negozi, principalmente i più piccoli: le chiusure saranno soprattutto in Asia e in Europa. Il totale passerà così dagli attuali 7412 a 6700 – 6900 dopo la riorganizzazione, che prevede anche l’apertura di 450 nuovi punti vendita.

Zara punta tutto sull’online

Il gruppo che ha già investito 2,5 mld di euro per rafforzare la piattaforma online, ha detto che sbloccherà altri 2,7 miliardi di investimenti di cui 1 miliardo per potenziare l’e-commerce. Inditex prevede che le vendite online rappresenteranno il 25% del suo giro d’affari nel 2022 contro il 14% del 2019. Per il 2020, il presidente pablo isla prevede “un recupero progressivo delle vendite”. In maggio, le vendite sono calate del 51% su base annua, del 34% nella prima settimana di giugno.

In crisi anche H&M

Zara non è, però, l’unico brand del fast fashion ad aver risentito di questa problematica situazione. Anche il competitor svedese H&M ha subito un calo del 57% nelle vendite tra il 1 marzo e il 6 maggio, rispetto allo stesso arco di tempo del 2019, come comunicato dallo stesso gruppo. E come per il colosso spagnolo, anche in questo caso ad aumentare del 32% sono state le vendite online. Il mercato italiano è stato quello più problematico, con un’inflessione di vendita dell’80% e che ha portato il marchio a scegliere di chiudere in Italia alcuni negozi: il primo ad aver abbassato la saracinesca è stato il punto vendita di Corso Buenos Aires a Milano, a cui seguiranno nei prossimi mesi i negozi di Bassano, i due di Vicenza, Gorizia, Grosseto e in trattativa c’è anche lo shop di Bari.

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