Zona arancione, 5 regioni ad alto rischio: e la Campania?

Con l’aumentare dei contagi (e soprattutto delle ospedalizzazioni), l’Italia torna a colorarsi per fasce di criticità. Da ieri ben 14 su 20 le regioni in zona gialla (di cui 4 new entry: Emilia Romagna, Toscana, Abruzzo e Valle d’Aosta). Per altre 5, poi, già con il monitoraggio di venerdì prossimo, si fa sempre più serio il rischio del passaggio in zona arancione.

Zona gialla, i criteri

Innanzitutto, ricordiamolo: con i criteri stabiliti a luglio si va in Zona gialla con un’incidenza settimanale dei contagi pari o superiore a 50 casi ogni 100.000 abitanti e con contemporaneamente:

  • tasso di occupazione dei posti letto in area medica per pazienti affetti da COVID-19 superiore al 15%;
  • tasso di occupazione dei posti letto in terapia intensiva per pazienti affetti da COVID-19 superiore al 10%.

Con l’aggiunta delle ultime 4 regioni, a restare in zona bianca (in alcuni casi ancora per poco) sono Basilicata, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Umbria.

Zona arancione, i criteri e le regioni a rischio

Le soglie massime consentite di occupazione in zona gialla sono il 20% di terapie intensive e il 30% di ricoveri ordinari, dopodiché scatta l’arancione. Le regioni a rischio attualmente sono 5: il Piemonte (che ha rispettivamente il 22% nelle terapie intensive e il 32% di occupazione nei reparti ordinari); la Liguria (al 20% delle terapie intensive e al 39% per i ricoveri ordinari); la Calabria (ancora leggermente indietro per le terapie intensive con un tasso di occupazione al 18%, ma ampiamente sopra per i posti ordinari, al 36%); la Valle d’Aosta (dove le terapie intensive sono al 18% e i ricoveri ordinari al 46%); e, infine, il Friuli Venezia Giulia,(che ha il 23% di intensive e si avvicina alla soglia dei ricoveri ordinari con il 28%).

Tre regioni in bilico, e la Campania?

Resistono ancora per questa settimana in zona bianca: Umbria, Molise, Puglia, Sardegna, Basilicata e Campania, ma le ultime due sono a forte rischio di passare in zona gialla dal 17 gennaio. In particolare, la Campania è fra le regioni (insieme a Lombardi ed Emilia Romagna) a maggior incremento (Qui il bollettino con i positivi attuali). Attualmente, il tasso di posti letto occupati in terapia intensiva è all’11% e quello in degenza ordinaria è al 25%. Dunque, sembra ormai certo il passaggio in zona gialla anche se – ovviamente – si tratta ancora di dati parziali. Ad essere decisivi saranno i dati di giovedì sera, poi analizzati nel monitoraggio Iss di venerdì. Tuttavia, la tendenza a livello nazionale è peggiorativa. Per Campania e Umbria, che sono ben oltre il limite della zona gialla (10% in terapia intensiva e 15% in area medica) la permanenza in bianca sembra impossibile. Potrebbero restare bianche per un’altra settimana, invece, Puglia, Sardegna, Basilicata e Molise.

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